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                                                                          Le terre immaginate

                                     

                                    Terre e popoli nell'immaginario simbolico

 

                                     

 

 

 

 

 

 

In questo laboratorio proponiamo un’indagine sulla genesi dell’immaginario medievale, considerando la percezione del mondo che la cultura occidentale aveva di sè e quella che, le culture "altre", ancora sconosciute agli albori del primo millennio, avevano di loro stesse. Vediamo allora come gli Aztechi, i Dogon, i Dieri, ignorando la presenza di altre vite, rappresentavano il loro mondo . Anche le mappe di origine occidentale non includevano ovviamente quelle terre, destinando la centralità del tutto a Gerusalemme.

Il Medioevo era epoca di grandi viaggi ma, con le strade in disfacimento, foreste da attraversare e bracci di mare da superare, non c'era possibilità di tracciare mappe adeguate. Esse erano puramente indicative. Spesso quello che preoccupava maggiormente l'autore non era di spiegare come si arriva a Gerusalemme, bensì di rappresentare Gerusalemme al centro della terra.

C'era poi la via della seta, animata da creature fantastiche spesso mostruose; sciapodi, blemmi, monocoli, draghi e grifoni. Questi ultimi non mancavano comunque di abitare anche le foreste più intricate delle nostre terre assieme alle più disparate specie animali. Mai, in nessuna cultura, la fauna è così presente come nel Medioevo; nella predicazione, nella scultura, nei racconti, nei proverbi, nei sigilli o negli stemmi. Artisti ed illustratori sarebbero stati perfettamente in grado di disegnare gli animali in maniera realistica, ma ciò che importava era la loro rappresentazione simbolica.

 

I ragazzi prendono in esame alcune mappe della cosmologia antica provenienti da tutto il mondo, anche quello sconosciuto per noi occidentali in età medievale, immergendosi poi nella cartografia dell’Europa cristiana, fino ad arrivare alle buie foreste abitate da animali “veri”, dove la “verità” non è mai sinonimo di “realtà”. I Bestiari ci fanno strada in questa esplorazione, svelando simboli e valori che sorreggono "i mondi" dei ragazzi, nel medioevo e nel 2000.

2014 created by Sofia Monticelli

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